Impianti Elettrici: Verifiche Iniziali e Piani di Manutenzione

La linea guida “Verifica e controllo impianti elettrici. D.Lgs. 81/08” – elaborata dal gruppo di lavoro Sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro e dal gruppo Impianti elettrici ed elettronici del consiglio nazionale CNPI – ricorda che nella norma UNI EN 13306 sono definiti 5 diversi livelli di manutenzione in funzione della complessità dell’attività da svolgere:

  • Livello 1, “caratterizzato da azioni semplici eseguite con un minimo di addestramento;
  • Livello 2, caratterizzato da azioni di base che dovrebbero essere eseguite da personale qualificato utilizzando procedure dettagliate;
  • Livello 3, caratterizzato da azioni complesse eseguite da personale tecnico qualificato utilizzando procedure dettagliate;
  • Livello 4, caratterizzato da azioni che implicano competenza in una tecnica o in una tecnologia e che sono eseguite da personale tecnico specializzato;
  • Livello 5, caratterizzato da azioni che implicano il possesso di una conoscenza da parte di fabbricante o di una azienda specializzata con attrezzature di supporto logistico industriale”.

La metodologia consigliata nel documento è quella di:

  • Esaminare la documentazione di progetto e il manuale dell’ impianto elettrico;
  • Eseguire un sopralluogo per valutare lo stato di conservazione dell’impianto e la corrispondenza con quanto indicato nel progetto esecutivo, nella documentazione di impianto finale e il manuale dell’impianto, se disponibile;
  • Valutare per ciascun componente elettrico, per esempio gli interruttori in un quadro elettrico di distribuzione, i trasformatori di potenza, ecc., il livello di stress operativo e ambientale;
  • Calcolare in funzione dell’architettura di rete i valori di MTBF, MTTF, MDT, il livello criticità dei componenti e il valore di indisponibilità dell’energia elettrica che alimenta una determinata attività;
  • Valutare l’impatto sulla sicurezza/danno economico e stabilire se i risultati sono ancora accettabili o sé è necessario progettare eventuali modifiche all’impianto esistente; per esempio, l’utilizzo di UPS per non interrompere un processo produttivo o alterare la qualità di un prodotto a seguito di un buco di tensione (es. attività produzione calzaturifici, ecc.)”.

 

Scarica il documento da cui è tratto l’articolo:

Commissione Sicurezza del Consiglio Nazionale Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, “ Verifica e controllo impianti elettrici. Dlgs 81/08”, Linea guida vol.7, a cura del gruppo di lavoro Sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro e dal gruppo Impianti elettrici ed elettronici del consiglio nazionale, versione 2018.

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