Le linee di indirizzo sulla stima e gestione del rischio da esposizione e formaldeide riportano i settori lavorativi con maggiore esposizione.
Quali sono gli ambiti lavorativi dove sono maggiori le esposizioni a formaldeide?
Settore delle Materie Plastiche
La formaldeide viene applicata nelle resine fenoliche, novolacche, resoli, aminoresine, …).
Lo stampaggio per compressione “rappresenta la tecnica di lavorazione più utilizzata per le resine termoindurenti. Trattate ad una temperatura che oscilla tra i 100-170 °C, diventano plastiche e in n tempo più o meno breve induriscono e il materiale diventa infusibile”.
Settore del Legno
Per il settore del legno la formaldeide trova “applicazione nella produzione di resine ureiche a loro volta impiegate per la preparazione di vernici ureiche, di adesivi e di carte impregnate per nobilitazione”.
L’utilizzo principale di queste resine “si ha comunque nella produzione di pannelli“.
Settore Metalmeccanico
In tale settore lo “sviluppo tecnologico dei centri di lavoro robotizzati, le lavorazioni sempre più complesse e impegnative e la richiesta di aumenti della produttività hanno influito sull’utilizzo sempre più vasto degli oli minerali, in particolare come fluidi lubrorefrigeranti ma anche come componenti dei circuiti oleodinamici e come lubrificanti per gli ingranaggi dei macchinari. Le lavorazioni che prevedono l’utilizzo degli oli lubrificanti sono principalmente: il taglio, la tranciatura, la fresatura, la tornitura e la rettifica”.
Il documento si sofferma ampiamente sulle tipologie e sulle problematiche dell’esposizioni a fluidi lubrorefrigeranti, anche con riferimento a quanto indicato dalla IARC (International Agency for Research on Cancer), che ha classificato gli oli minerali come cancerogeni per l’uomo.
Al di là dei rischi più conosciuti si indica poi che altri rischi “provengono dall’utilizzo di oli solubili in acqua per la lavorazione meccanica, tali oli miscelati all’acqua in una percentuale compresa tra il 5 e 15% in volume, in effetti oltre al componente minerale possono contenere componenti rischiosi per la salute degli operatori tra cui:
- Ammine secondarie; Acido Bordico;
- Biocidi che rilasciano formaldeide (donatori di formaldeide);Composti organici volatili (es. Monoetanolammina, alcoli, eteri, ecc..)”.
Settore Fonderie di ghisa
La presenza di formaldeide nel ciclo tecnologico delle fonderie di ghisa “si deve all’utilizzo di tale sostanza nella mescola che costituisce le anime in terra di fonderia.
I componenti della terra di fonderia per la formatura di resina sono:
- Sabbia silicea;
- Resine sintetiche: in genere furaniche ma talvolta anche fenoliche, fenolfuraniche, ureiche”.
Per dettagli consultare la “linea guida regionale sulla stima e gestione del rischio da esposizione a formaldeide: razionalizzazione del problema e proposta operativa”, un documento approvato dalla Regione Lombardia con il Decreto n. 11665 del 15 novembre 2016.